RAZIONALE
Cuore e rene sono strettamente collegati dal punto di vista
fisiopatologico e clinico. Le sindromi “cardio-renali” costituiscono uno
spettro di disordini che coinvolgono sia il cuore che i reni e in cui una
disfunzione acuta o cronica di uno dei due organi può indurre, a sua
volta, una disfunzione acuta o cronica dell’altro.
I pazienti affetti contemporaneamente da patologie cardiache e renali
sono in costante aumento, soprattutto in ragione dell’aumentata
incidenza di ipertensione e diabete.
In Italia, lo scompenso cardiaco (SC) rappresenta la seconda causa di
ricovero ospedaliero e motiva circa 200000 ricoveri all’anno con una
degenza media di circa 10 giorni. La mortalità raggiunge il 67% a 5 anni
dalla diagnosi.
Non meno diffusa è la patologia renale cronica (CKD) che in Europa
ha una prevalenza del 17.3%. A sua volta essa costituisce di per sé un
fattore di rischio cardiovascolare.
Ne consegue l’aumentato bisogno, da parte di questi pazienti, di
essere sottoposti a valutazione specialistica sia del cardiologo che del
nefrologo. Entrambi, inoltre, necessitano di tecniche strumentali e di
interventistica.
Obiettivo di queste giornate è fornire al MMG ma anche agli specialisti
coinvolti nella loro gestione gli spunti fisiopatologici, clinici e terapeutici
più recenti per un più corretto approccio a questa tipologia di pazienti.
Siamo e saremo sempre più spesso chiamati a rispondere ad un bisogno
di salute complesso e variegato in cui l’approccio multidisciplinare ma
organico e simultaneo al paziente nefrocardiologico è l’unico a poter
consentire una ridotta frequenza di ospedalizzazioni ma, soprattutto,
un miglioramento della qualità di vita.