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  • RAZIONALE

    Osteoporosi: In Italia ne sono affette 4,5 milioni di persone, per i due terzi donne, eppure l'osteoporosi resta

    una patologia sottodiagnosticata e sotto trattata, tanto da far registrare una mancata diagnosi per il 50% dei

    pazienti che subisce una frattura mentre solo il 25% è trattato adeguatamente. La fragilità ossea,

    caratteristica della patologia, è causa ogni anno di 90mila fratture a carico del femore, che colpiscono gli

    over 50, mentre oltre il 20% degli ultra 65enni di entrambi i sessi è interessato da fratture vertebrali.

    Complicanze che si associano a perdita di autonomia e aumento del rischio di ospedalizzazione e mortalità,

    con altissimi costi sanitari e sociali. Ad oggi, "solo il 50% delle fratture da osteoporosi viene diagnosticato e la

    percentuale si dimezza se guardiamo ai pazienti che vengono trattati adeguatamente”. Alla diagnosi tardiva,

    si affianca un trattamento "spesso inappropriato che in molti casi si basa sull'assunzione della sola Vitamina

    D. Se l'età costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di osteoporosi, che colpisce in particolar modo le

    donne sopra i 60 anni e gli uomini oltre i 70, la patologia si presenta spesso come conseguenza secondaria di

    altre condizioni patologiche e dell'assunzione di farmaci. Ad essere particolarmente a rischio, sono anche i

    pazienti con malattie reumatiche infiammatorie.

    SCLEROSI MULTIPLA: Nel mondo, la sclerosi multipla (Sm) è la causa più comune di disabilità neurologica nei

    giovani adulti e colpisce le donne in misura maggiore degli uomini. È una malattia cronica infiammatoria del

    sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) che può determinare disabilità progressiva ed è causata

    da una risposta abnorme del sistema immunitario che provoca l’infiammazione e danneggia la mielina e i

    neuroni. La mielina è una guaina ricca di lipidi che avvolge gli assoni dei neuroni e facilita la trasmissione

    degli impulsi nervosi. La perdita di mielina (demielinizzazione) e di neuroni (neurodegenerazione)

    compromette la trasmissione degli impulsi nervosi tra il cervello, il midollo spinale e il resto del corpo

    provocando i sintomi tipici della Sm; le lesioni possono comparire in differenti aree del cervello e del midollo

    spinale. Ad oggi, nonostante i notevoli progressi della ricerca, non esistono terapie definitive per la SM

    Cefalea: Secondo dati ufficiali dell’OMS, la cefalea, chiamata anche mal di testa, colpisce una persona su due

    con episodi che si verificano almeno una volta l’anno. La patologia riguarda anche le fasce più giovani della

    popolazione: oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania,

    una forma comune di cefalea primaria. Esistono due grandi categorie: le cefalee primarie sono disturbi a sé

    stanti non legati ad altre patologie e sono le più frequenti, mentre le cefalee secondarie dipendono da altre

    patologie, come, ad esempio, cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come

    l’ictus), da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale).

    Oggi le nuove terapie a base di anticorpi monoclonali che bloccano il CGRP o il suo recettore – stanno

    facendo registrare importanti miglioramenti nella pratica clinica del trattamento dell’emicrania.