RAZIONALE
Garantire il diritto alla salute, così come sancito dall’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che così recita “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse delle collettività e assicura cure gratuite agli indigenti”, è la sfida maggiore per il nostro SSN in un momento storico in cui aumentano i bisogni di una popolazione che invecchia sempre di più, aumentano i costi delle nuove terapie, si utilizzano costose tecnologie e nel contempo si riducono le risorse. Per tale motivo le cure primarie si dovranno fare carico di tecnologie di primo livello diffuse e a basso costo. (ITC, Diagnostica Strumentale)
.Diventa fondamentale modificare l’attuale paradigma assistenziale, troppo incentrato su una prospettiva specialistica e centrata sull’ospedale, rendendola più’ sostenibile e recuperando quelle che sono le basi della Medicina del Territorio e cioè la “prossimità̀, pro-attività̀’’ unitamente al “rapporto fiduciario”. Andrà creato un meccanismo che sappia raccogliere le esigenze territoriali e tenere conto delle differenze geografiche.
In tale difficile scenario il Medico di Medicina Generale continua a mantenere un ruolo centrale perché egli è quel professionista che riesce a coniugare scientificità e propensione all’ascolto e ad orientare i percorsi diagnostici terapeutici in modo da garantire il diritto alla salute del cittadino.